Gentilissima Luisa,
da molto frequento sito e blog e più volte ti ho ringraziata per i tuoi suggerimenti preziosissimi.
Sono qui a divincolarmi tra un testo e una psiche agitata che mi stanno creando non pochi problemi.
Ovviamente la psiche è quella dell’autrice…
Ho letto l'articolo sul lavoro dell'editor e vorrei aggiungere l'aspetto del "contatto" con lo scrittore…
Io non intervengo nella sostanza ma solo formalmente correggendo gli errori grammaticali. Certo, di fronte a periodi contorti ci metto un freno adeguato…
L’autrice in questione, però e purtroppo, sta revisionando il testo di continuo (premetto che è già in stampa, ma il grafico ha rimandato tutto alla sottoscritta): limando parole con i sinonimi; aggiungendo frasi, citazioni, esempi, penalizzando la magia che ha creato con il suo scritto.
Risultato: un lavoro in progress snervante e avvilente fino a non farmi vedere più gli errori di battitura e di grammatica (proprio ora mi ha mandato l'ennesimo SMS…).
Le mie domande sono:
come arginare uno scrittore prima che l’editor naufraghi nella nebbia?
Fino a che punto si può rincorrere la perfezione di un testo?
Ti ringrazio in anticipo per la risposta che mi darai.
Simonetta